mercoledì 22 giugno 2011

L’orologio “va in carrozza”

  
Durante la seconda metà del ’500 dagli orologi da viaggio vanno evolvendosi in Germania quelli da sella (satteluhren). Si trattava sicuramente di orologi portati a cavallo, ma molto probabilmente alla sella venivano appesi con tutta la custodia, per proteggere il prezioso meccanismo dai sobbalzi della cavalcatura. L’orologio da sella eredita le fondamentali peculiarità tecniche nonché molti aspetti della veste formale dell’orologio da viaggio: il movimento è controllato dallo scappamento a verga e fa uso di un bilanciere privo di spirale; la cassa, con un diametro tra gli 80 e 120 millimetri, è tonda, traforata e finemente cesellata, ed è fornita di un anello con cui poter essere appesa. Il coperchio a protezione del quadrante, inizialmente completamente metallico, sarà presto una lunetta vetrata.                                                                                                  Orologio da carrozza Breguet


Attorno al secondo quarto del XVII secolo in Germania appaiono i primi ‘orologi da carrozza’ con dimensioni e veste formale inizialmente tanto simili agli orologi da sella da non potere tracciare una netta linea di demarcazione. I quadranti di questi orologi sono già dall’inizio protetti da una lunetta di vetro e sono generalmente accompagnati da una controcassa traforata e incisa d’ottone o d’argento. A partire dalla prima metà del Settecento gli orologi da carrozza troveranno alloggio all’interno di una vera e propria cassa sagomata sul loro profilo e ricoperta di pelli pregiate, con intarsi in tartaruga o corno. Le loro suonerie rintoccano anche i quarti e talune perfino i minuti; vi sono esemplari muniti di carillon. Tra la fine del ’700 e i primi dell ’800 anche il grande Abraham-Louis Breguet ne costruì pregevoli esemplari.

Abraham-Louis Breguet

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